Le case per il popolo a Roma. Il decollo del Peep negli anni delle giunte rosse

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Il mestiere dello storico
29/05/2025
Museo di Roma

Conferenza nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
Il mestiere dello storico. Con Luciano Villani, Sapienza Università di Roma

La legge 167 del 1962 stabiliva che i comuni capoluoghi di provincia o con oltre 50 mila abitanti dovessero predisporre dei piani di zone da destinare all’edilizia economica e popolare; concedeva loro la facoltà di espropriare il 50% delle aree delimitate dai piani e, dopo averle urbanizzate, di cederle in proprietà o in diritto di superficie a enti pubblici, cooperative o imprese.

L’applicazione della 167, riordinata dall’entrata in vigore della legge sulla casa nel 1971, risentì dell’affievolirsi della spinta riformatrice dei governi di centro sinistra. I suoi effetti poterono dispiegarsi, a quel punto parzialmente, solo nei decenni successivi, con il «boom» economico ormai alle spalle e i modi di crescita delle città già ampiamente determinati dallo sviluppo dell’edilizia privata nelle aree libere.

Approvato nel 1964, il Piano per l’edilizia economica e popolare della capitale vincolava 5 mila ettari, il più grande territorio d’Italia, e prevedeva la costruzione di 711 mila vani, ma a distanza di dieci anni era stato realizzato per meno del 10 per cento.

La giunta di sinistra insediatasi dopo le elezioni amministrative del 1976 mise l’attuazione del piano in cima alla sua agenda politica e introdusse una serie di correttivi alla sua esecuzione, grazie ai quali si riuscirono a mettere a frutto alcuni dei meccanismi più avanzati previsti dalla legge o resi possibili dall’aggiornamento del quadro legislativo: cessione delle aree in diritto di superficie, estensione massima del convenzionamento, uso della legge 167 ai fini del recupero edilizio e urbano delle aree degradate del centro storico.

Prese il via, sotto la regia pubblica, una stagione edilizia peculiare nella storia cittadina, sottovalutata e a tutt’oggi poco approfondita. Nella conferenza saranno ricostruite le tappe principali della complessa storia del Peep capitolino, contestualizzandone problematiche ed esiti, con uno sguardo attento al rilievo sia dei suoi aspetti critici, sia dei suoi effetti positivi, spesso sottaciuti, inerenti al grande sforzo di programmazione pubblica compiuto, al coinvolgimento di una pluralità di attori, alla produzione di un quantitativo di alloggi ragguardevole destinato a strati sociali compositi, in quartieri dalla composizione sociale mista, com’era negli intenti della legge.

Luciano Villani è dottore di ricerca in Storia contemporanea. È stato borsista postdoc a Parigi (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne), assegnista di ricerca e docente a contratto presso il dipartimento Saras – Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni, Le borgate del fascismo. Storia urbana, politica e sociale della periferia romana, Ledizioni, 2012; Borgate romane. Storia e forma urbana, Libria 2017 (con Milena Farina).

Informazioni

Luogo Museo di Roma
Orario

Giovedì 29 maggio 2025
ore 16.30

Biglietto d'ingresso

La partecipazione alla conferenza in presenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.

È consigliata comunque la prenotazione allo 060608, entro le ore 19.00 del giorno antecedente la conferenza. In caso di disponibilità le persone possono aggiungersi anche il giorno stesso sul posto.
I prenotati sono invitati a presentarsi entro le ore 16.15. Non è garantito l’accesso alla conferenza a coloro che arriveranno dopo le 16.30.
L’ingresso è gratuito ed è possibile solo dopo aver ricevuto da parte dell’accoglienza un bollino identificativo.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza. Le mostre allestite nel museo potranno essere visitate previa esibizione del biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente. Per i possessori della MIC card è possibile acquistare un biglietto ridotto “solo Mostra”.

Informazioni

Tel 060608 attivo tutti i giorni 9.00-19.00
Massimo 60 partecipanti

Modalità di annullamento per i prenotati
In caso di impossibilità a partecipare all’attività prenotata, è necessario comunicare la disdetta tramite email al seguente indirizzo: disdetta.visite@060608.it (dal lun.al giov. ore 8.30 – 17.00/ ven. ore 8.30 – 13.30). In alternativa, è necessario chiamare il Contact Center 060608 (attivo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00)

Organizzazione: Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura

Tipo
Incontro

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